Il Pacifico si sta rivelando bello tosto, e soprattutto…freddo! Lo sapevamo in partenza, che qui nel Grande Sud sarebbe stata dura, ma arrivarci dopo due mesi di navigazione oceanica ha comportato qualche problema alla strumentazione. Rattoppi alle vele e alle stecche della randa, il cambio dell’attuatore del pilota automatico, ma soprattutto un idrogeneratore e mezzo fuori uso. Il che significa meno corrente elettrica a disposizione per gli strumenti e per comunicare con l’esterno.

E meno possibilità di scaldarsi perchè, è vero, è consentito usare il gasolio del motore, ma non è infinito e la strada da percorrere è ancora molta. Meglio risparmiarlo in caso di estrema emergenza. Quindi se lo si usa per generare corrente elettrica, si deve risparmiare sul riscaldamento!

Per fortuna prima di partire, lo skipper americano Ronnie Simpson mi ha prestato dei pannelli solari. Per ora di luce non ce n’è molta, ma pensando al ritorno in Atlantico verso La Coruna mi saranno sicuramente utili!

Nel frattempo, Obportus si comporta egregiamente e nonostante onde alte sei metri, negli ultimi 5 giorni ho percorso 1170 miglia, quindi 234 miglia al giorno a 9.75 nodi di media. Massima velocità raggiunta, 20.48 nodi. Fantascienza, mai stato così veloce su una barca a vela.
Abbiamo raggiunto e superato il leggendario Point Nemo, o polo oceanico dell’inaccessibilità (coordinate 48°52.6′S 123°23.6′W), chiamato così in onore del capitano Nemo, protagonista del romanzo di Jules Verne Ventimila leghe sotto i mari.

Qui non c’è nulla, solo acqua per migliaia di chilometri, è il punto più lontano da qualsiasi terra emersa. 2.688 km dalle terre più vicine che sono: a nord l’Isola di Ducie, a nord-est l’isola Motu Nui (piccola isola nei pressi dell’Isola di Pasqua) e a sud l’isola Maher (al largo della Terra di Marie Byrd in Antartide).

È talmente inaccessibile da essere stato designato quale luogo di ammaraggio per satelliti e veicoli della Nasa o delle maggiori agenzie d’Europa e Asia. In pratica i satelliti, una volta esaurita la loro vita utile, vengono re-inviati sulla terra con un tuffo programmato attorno a Point Nemo.

-1400 miglia a Capo Horn…avanti tutta!

Queste sono le aziende che hanno aderito al progetto Riccardo Solo Challenge:
These are Riccardo’s main partners:

Published On: Gennaio 30th, 2024Categories: News